Come la zampa di un cane "inventò" la scarpa da barca


Le scarpe da barca (boat shoes o topsiders) che oggi tutti conosciamo, possono vantare una data di nascita certa: il 1935. Quell’anno cambiò la sorte di molti amanti di navigazione. Fino ad allora, infatti, non era raro che marinai più o meno esperti rimanessero vittime di qualche scivolone sui ponti bagnati delle loro imbarcazioni. Défaillance che potevano costare qualche osso rotto o anche infortuni più gravi.
 
Nell’inverno di qualche anno prima, in Connecticut, Paul Sperry, un appassionato di barche e di navigazione stava osservando, incuriosito, il proprio cane camminare abilmente su una lastra di ghiaccio. Nonostante l’insidiosa superficie, il cocker spaniel non sembrava rischiare goffe scivolate. L’idea venne a Sperry analizando i cuscinetti delle zampe del fedele amico: avrebbe inciso con un coltello un profilo sulle suole delle proprie scarpe da barca, per aumentarne la trazione e l’aderenza.
 
Il ponte di una barca è molto delicato: materiale e colore delle suole ne avrebbero dovuto tener conto. Da qui le suole in gomma bianca tipiche delle scarpe da barca, che non lasciano segni neanche sulle superfici più delicate.
 
Tutte queste accortezze fecero la storia delle boat shoes: di lì a breve, divennero un vero e proprio must tra i marinai e, nel ’39, divennero anche le calzature ufficiali della Marina militare americana. La combinazione gomma e pellame, nonché lo stretto legame con un’attività cara alla high society come la navigazione in barca a vela, non mancarono di affascinare anche i rampolli dei college più prestigiosi e delle università della Ivy League, che adottarono le boat shoes nei loro preppy o Ivy look, in sostituzione delle penny loafers, per le occasioni meno formali.
 
 
La storia delle scarpe da barca vede la massima diffusione di queste calzature negli anni ’80, quando il fashion ha sdoganato le topsiders anche nel casual alla portata di tutti. Oggi, le boat shoes sono tornate in auge, come calzature dalla linea ricercata e dall’anima vintage; anche questa primavera/estate Andrea Morando offre un'ampia selezione di colori e materiali tra i quali scegliere. La proposta si sviluppa su due brand di punta nella produzione di scarpe da barca: Saxone Of Scotland e Sebago.
 
Nello specifico quest'ultimo merita una menzione speciale perchè inventore dell'iconica scarpa da barca battezzata Docksides. Un modello ispirato alla geografia e alle tradizioni del New England, con il suo mare, i suoi laghi, lo sport della vela; dove va in vacanza l’élite statunitense che detta lo stile. Da subito la Docksides si trasformano in sinonimo di eccellenza. Dalla scelta delle pelli alla lavorazione del prodotto, tutto deve seguire il rigore artigianale, quasi maniacale, delle migliori tecniche manifatturiera del Maine. Negli Anni 80, in Italia, le Docksides entrano nel guardaroba dei “paninari”, gli adolescenti che dettano la moda dalle principali città del Nord, gli anticipatori dello streetwear e dell’abbigliamento urban, e già negli anni ’90 non c’è competizione per mare che non sia associata alle Docksides: dalla O-Star Race alla Celebrity Regatta, dalla Coppa America alla Liberty Cup.
 


La storia insegna: le scarpe da barca a vela, nella bella stagione, sono da portare rigorosamente senza calza.



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