La vera storia del Blu Jeans, tra Genova e l'America.
Di Gabriele Moretti
Tessuto Jeans al microscopio
Abito in Jeans XIX Secolo
rinomati in tutta Europa per la loro bellezza e la qualità della lavorazione. Non a caso, una delle prime attestazioni della parola Jeane (Genova, nell’inglese dell’epoca) è stata rinvenuta nell’inventario post-mortem di Enrico VIII, re d’Inghilterra noto per le sue sei moglie e per aver fondato la Chiesa Anglicana.
Il termine indicava una serie di elegantissimi tessuti prodotti nel Genovesato e spediti in grosse balle di fustagno blu, in cui i mercanti genovesi erano soliti “impacchettare” e spedire le proprie merci. A questo
punto, sono certo che avrete capito dove si vuole andare a parare: con il passare del tempo, il termine “jeane” è passato dall’indicare la provenienza delle stoffe contenute nelle sacche ad indicare il materiale
delle sacche stesse.
Maestro della tela Jeans
Chieri, nei pressi di Torino, e veniva utilizzato per imballaggi, teloni e sacchi. Chieri tuttavia non era l’unico luogo di produzione di questa particolare stoffa, ma era in competizione con Nîmes, nel sud della
Francia, dove si produceva un fustagno formato dall’intreccio di lino bianco o écru e cotone blu.
È proprio da questa sottile differenza, ormai andata persa, che derivarono i termini bleu de Jeanes (oggi blue jeans) e bleu de Nîmes (oggi denim).
Teli della Passione
E' per valorizzare questa grande tradizione quindi che abbiamo deciso di rinforzare il nostro forte legame con la storia genovese, incorporando lo stemma simbolo della nostra città nella salpa dei jeans di nostra produzione.
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